Camilleri racconta l’ossessione amorosa di Kokoschka

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Camilleri Creatura del desiderio

Con la solita e squisita ironia che contraddistingue Andrea Camilleri, in La creatura del desiderio racconta la vicenda, in parte ricostruita, del pittore e drammaturgo austriaco Oskar Kokoschka, nella sua relazione travagliata e possessiva con Alma Mahler, pittrice e compositrice, iniziata nel 1912.

La creatura del desiderio è un racconto su una reale passione amorosa spinta fino all’ossessione e alla follia e si basa in gran parte su documenti autentici di vita vissuta.

Oskar aveva sviluppato un’ossessione per Alma, al punto da farsi costruire un simulacro dopo che lei decise di lasciarlo.

Kokoschka fa costruire il fantoccio a misura reale, un oggetto inanimato, ma perfetto nella somiglianza, appunto un simulacro, in modo da dargli l’illusione di averla ancora con sé, una auto-illusione di cui Oskar sembrava essere perfettamente consapevole.

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Francobollo con ritratto di Kokoschka

Kokoschka fornisce all’artigiana schizzi e dettagli dell’amata, fin nei più piccoli ed intimi particolari e la sua servetta l’aiuterà a sostenere l’auto-illusione, quando il simulacro entrerà nella casa.

Tragicomica la scena immaginata e descritta da Camilleri nel letto … coniugale, dove l’eccitazione di Oskar e la consapevolezza di avere di fianco solo un fantoccio, lo faranno scoppiare in un pianto a cui rimedierà la servetta, tuttavia alimentando lei stessa l’illusione in Oskar di fare l’amore con Alma, in un modo che non vi racconto per non sciupare la vostra curiosità.

Il simulacro poi fa una brutta fine dopo una festa voluta da Oskar per festeggiare la sua Alma, qui Camilleri imbastisce, ancora una volta, una scenetta tragicomica molto divertente sulla scoperta del cadavere che, naturalmente, non vi svelo.

"La sposa del vento" di Oskar Kokoschka

“La sposa del vento” di Oskar Kokoschka

Di Oskar Kokoschka è famoso il dipinto La sposa del vento, realizzato nel 1914 e considerato la massima espressione della sua pittura tragica; questo dipinto fu un omaggio proprio ad Alma Mahler, che influenzò tutta la sua vita e la sua produzione artistica.

Camilleri ci ricorda la differenza tra un simulacro e una bambola, dove il simulacro vuole essere la copia perfetta dell’originale, anche se inanimata, mentre la bambola è solo un’imitazione.

Cinzia Malaguti

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