Viaggiare: Torino e le sue quattro anime

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Torino elegante e discreta si sta progressivamente liberando di quell’immagine di grigia città industriale per diventare città turistica e culturale.

Un week-end a Torino mi ha dato la possibilità di scorgere e distinguere almeno quattro anime: la Torino storica, quella moderna, quella museale e quella verde. Vediamole insieme.

Torino museale

Torino è piena di musei, qui ve ne consiglio tre: il Museo del Cinema, il Museo dell’Automobile ed il Museo Egizio. Vi spiego perché, seguitemi.

Torino, Museo del Cinema

Torino, Museo del Cinema

 

 

 

 

 

 

 

 

Museo del Cinema. Il Museo del Cinema è ospitato all’interno della Mole Antonelliana, un ottimo esempio di recupero e valorizzazione di un monumento storico; ve ne consiglio la visita per l’originalità degli allestimenti e per l’interattività. Sono ospitate attrezzature cinematografiche antiche e moderne, ricostruite scenografie, custoditi abiti di scena, si possono vedere spezzoni di film stando comodamente sdraiati in comode chaise longue, ci si può vedere all’interno di una scena proiettata su uno schermo e tante altre chicche di grande effetto.

La Jaguar al Museo dell'Automobile

La Jaguar al Museo dell’Automobile

 

 

 

 

 

 

 

 

Museo dell’Automobile. Il Museo dell’Automobile darà grande soddisfazione agli amanti dei motori e delle macchine d’epoca; ve lo consiglio per la ricchezza della collezione che raccoglie molti esemplari delle prime auto prodotte nel mondo e di quelle di maggior successo, come la Citroen DS e la Jaguar, ma ci sono anche delle Ferrari e, naturalmente, molte Fiat. Una zona interattiva istruttiva e divertente, permette di conoscere la storia e l’andamento negli anni dell’industria dell’auto.

Torino, Museo Egizio

Torino, Museo Egizio

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Museo Egizio. Vi consiglio di visitare il Museo Egizio per l’importanza dei reperti custoditi. Vi siete mai chiesti come mai un Museo Egizio a Torino? La risposta è nel collezionismo di un torinese dell’Ottocento, tale Bernardino Drovetti, che servì Napoleone come Colonnello nella campagna d’Egitto; Drovetti mise insieme una prima collezione di 5.268 pezzi (100 statue, 170 papiri, stele, sarcofagi, mummie, bronzi, amuleti e oggetti della vita quotidiana) che vennero offerti al Regno di Savoia nel 1816. La prima volta la collezione drovettiana venne rifiutata dai Savoia e un secondo rifiuto fu opposto dal Louvre dopo un’analoga offerta; infine Drovetti riuscì a vendere la collezione al re Carlo Felice il 24 gennaio 1824 al prezzo di 400.000 lire, per la città di Torino. L’amicizia che legava Drovetti al Viceré d’Egitto, Mohamed Ali, gli permise di portare le collezioni (in tutto furono tre) fuori dall’Egitto. La collezione Drovetti venne collocata nel 1824, insieme ad altre antichità egizie, che si trovavano già all’interno dell’Università, nel palazzo del XVII secolo che ospita ancor oggi il Museo. Fra i numerosi reperti che giunsero a Torino, vi era anche la stele di Kha, la cui tomba venne rinvenuta da Ernesto Schiaparelli solo 82 anni più tardi. Jean-Francois Champollion, il decifratore dei geroglifici, nel 1822 arrivò a Torino mentre la collezione veniva tolta dagli imballaggi; dopo pochi mesi di attività frenetica, ne produsse un “catalogue raisonné”. Fu proprio Champollion a scrivere la famosa frase “la strada per Menfi e Tebe passa da Torino”. La collezione custodita è di grande valore, tant’è che quello di Torino è il secondo più importante museo egizio al mondo, dopo quello del Cairo, in Egitto.

Torino storica

Torino ha un passato di Capitale: del Ducato di Savoia dal 1563, del Regno di Sicilia dal 1713 al 1720, del Regno di Sardegna dal 1720 al 1861, del Regno d’Italia dal 1861 al 1865, sempre protagonisti i Savoia. I sontuosi palazzi residenze della Casa Reale di Savoia testimoniamo questo passato da città del Re ed hanno ottenuto il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Torino, Palazzo Reale

Torino, Palazzo Reale

 

 

 

 

 

 

 

 

I Savoia furono formidabili committenti d’arte e dotarono la città ed i suoi dintorni di residenze e strutture architettoniche in grado non solo di competere con quelle delle altre dinastie europee, ma anche di divenire identità specifica di un’intera regione.

Tutta la città subì mutamenti e ristrutturazioni e l’assetto generale venne modificato tra il XVI e il XVII secolo verso una visione monumentale e celebrativa della grandezza e del gusto della casata dei Savoia. Torino mutò aspetto definitivamente, divenendo una capitale reale, con grandi viali, monumentali accessi e impressionanti emergenze urbanistiche, cui fecero seguito coerentemente le edificazioni di campagna, residenze estive, di caccia come quella di Stupinigi o per la coltivazione agricola selezionata, fondamentali monumenti di architettura realizzati dai più celebri architetti del Sei e Settecento, imitati in tutta Europa, che hanno impresso uno stile dell’abitare e del collezionare attraverso miratissimi acquisti di opere e oggetti d’arte.

Dalla Torino di Emanuele Filiberto al Piemonte del principe Umberto, si collocano gli esempi artistici e costruttivi, nel mondo dei loisirs raffinati e degli svaghi del vivere in villa, sul palcoscenico fastoso delle Regge e dei giardini, proiettati sulla natura umanizzata del paesaggio agricolo piemontese.

Torino, Palazzo Madama

Torino, Palazzo Madama

 

 

 

 

 

 

 

 

In piazza Castello, il Palazzo Reale, teatro della politica del regno sabaudo per almeno tre secoli, dialoga con Palazzo Madama, oggi sede del museo civico d’arte antica, mentre nell’adiacente piazza Carignano e piazza Carlo Alberto si trova il Palazzo Carignano, diviso in due diversi corpi di fabbrica, uno dei più pregevoli esempi di architettura barocca e sede del Parlamento italiano durante il Regno; nel Parco del Valentino poi fa bella mostra il Castello del Valentino, oggi sede distaccata del Politecnico di Torino.

Sulle prime colline torinesi è incastonata come una pietra preziosa la Villa della Regina, villa seicentesca costruita per volere di Maurizio di Savoia, poi passata alla moglie Ludovica di Savoia ed in seguito rimasta destinata a dimora delle sovrane sabaude.

Gli avamposti della città in campagna di Racconigi, Aglié, Pollenzo, Govone, Casotto, completano sulle rotte commerciali, militari e venatorie un irripetibile spettacolo al contempo naturale ed artificioso; gli architetti, i pittori, gli scultori, gli ebanisti, sono i protagonisti fantasiosi di questo universo decorativo comunicante con gli orizzonti scenografici della campagna e con gli sfondi teatrali della montagna.

Torino, la Mole Antonelliana

Torino, la Mole Antonelliana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In città, merita una visita il Duomo, il principale luogo di culto cattolico di Torino, d’epoca rinascimentale e sede delle varie ostensioni della Sindone, la Piazza San Carlo con gli eleganti portici e le due chiese gemelle ed ovviamente la Mole Antonelliana, monumento simbolo della città, alto 167,5 metri e dotato di un bel terrazzo panoramico raggiungibile in ascensore.

Torino moderna

La Torino moderna è quella della riqualificazione della città, che ha trovato particolare impulso in occasione delle Olimpiadi del 2006.

Torino, il Lingotto

Torino, il Lingotto

 

 

 

 

 

 

 

 

Molto interessante è l’opera di recupero del Lingotto, ex stabilimento Fiat, ora centro commerciale e culturale, centro fieristico, auditorium, pinacoteca, sede universitaria, eliporto; curiose sono la Bolla, struttura in vetro posizionata in sospeso sul tetto dell’edificio, creata per ospitare meeting da 16 partecipanti e la storica pista di prove per autovetture della fabbrica, posta sul tetto dell’edificio.

Torino, Arco Olimpico

Torino, Arco Olimpico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Arco Olimpico, che si raggiunge a piedi dal Lingotto, è uno dei simboli architettonici urbani rimasti in memoria dei XX Giochi Olimpici invernali del 2006 ed è costituito da un grande arco rosso di metallo di forma parabolica alto 69 metri e lungo 55.

Torino verde

Torino è una delle città più verdi d’Italia, con i suoi parchi e giardini storici (Giardino Reale e Parco del Valentino, situato lungo le rive del Po), ai suoi parchi collinari (Parco della Maddalena, Parco Europa, Parco Leopardi, Parco del Nobile), alle sue alberate secolari e alle sue aree protette. Torino è poi attraversata da 4 fiumi (Po, Dora Riparia, Stura e Sangone) le cui verdi sponde sono incantevoli.

 

Torino lungo le rive del Po
Torino lungo le rive del Po

 

 

 

 

 

 

 

 

Vi consiglio di salire sui Bus turistici di City Sightseeing per avere una visione d’insieme della città; a Torino ci sono due linee, una fa il centro storico e le prime colline, mentre l’altra vi porterà fino alla palazzina di caccia di Stupinigi.

Un’attrattiva di Torino sono poi i caffè storici, ve ne consiglio due per esperienza diretta: il Baratti & Milano, in Piazza Castello, dal 1875 ed il Fiorio, in via Po, dal 1845; qui potrete gustare anche il bicerin, meravigliosa bevanda torinese fatta con caffè, cioccolato e panna.

Credo che ora sarete sazi d’informazioni preliminari, bene, ora è arrivato il momento di partire, ma prima guardate il mio film sulle quattro anime di Torino.

Cinzia Malaguti

 

 

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