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Questo Joyland non è il miglior romanzo di Stephen King, anzi direi che è il peggiore, ma è uno scrittore nato e ci sa sempre fare con intrecci e arte di scrivere. E’ la storia che racconta a lasciare molto a desiderare, molto forzata, quasi fosse rimasto a corto di idee e dovesse consegnare un romanzo all’editore a tutti i costi.
Joyland è un parco dei divertimenti dove il giovane Devin ha lavorato facendo un po’ di tutto e dove è avvenuto in passato un crimine rimasto irrisolto.
Joyland viaggia tra fantasmi e sensitivi, in una trama che più che essere fantasiosa è ridicola. Ho notato errori ciclopici, come quello della polizia che avrebbe creduto alla scusa di una telefonata mai fatta, ma d’altra parte tutto l’intreccio è molto inverosimile, anche se, dalla metà in poi, lo scrittore è riuscito a creare suspense.
Questa lettura può essere utile solo per ammirare l’arte di scrivere.
Cinzia Malaguti