Letteratura – A. Nair: Cuccette per signora

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Cuccette per signora è un inno al diritto delle donne alla parità di genere ed è un invito alla liberazione dalle catene patriarcali e maschiliste, da ovunque provengano.

La delicatezza con cui la scrittrice Anita Nair affronta le tematiche della sottomissione, del condizionamento e dell’oppressione della donna in un mondo ingiusto, è toccante. Il romanzo è ambientato in India, una società affranta dalle caste e dalle discriminazioni sociali e di genere, ma i fatti e gli atteggiamenti narrati non distano molto dalle abitudini, dure a morire, e dai retaggi culturali che sopravvivono nei paesi dell’Europa meridionale, Italia compresa.

Cuccette per signora si spinge oltre la tradizione, in un invito rivolto alle donne a prendere in mano la loro vita, con forza e determinazione e a esserne orgogliose, con la certezza che ne varrà comunque la pena.

Cuccette per signora parla di sei donne che si raccontano nello scompartimento a cuccette di un treno; Akhila, Prabha Devi, Janaki, Margaret, Sheela e Marikolanthu condividono un viaggio in treno, prima sconosciute l’una all’altra, entrano presto in intimità raccontando la loro vita.

Janaki è una signora anziana che ha dedicato tutta la sua vita a servire il marito, con l’unico obiettivo di essere una buona moglie e una buona madre, ciò che gli altri si sono sempre aspettati da lei, sopprimendo ogni anelito di libertà in cambio di quello che credeva amore;  Janaki ha finto per quasi tutta la vita che la sicurezza fosse amore, poi si è trovata faccia a faccia con sé stessa, abbrancando l’ultima possibilità di amare e di essere veramente amata.

Akhila è una donna di trentotto anni che decide di cambiare la sua vita, riprendersi i suoi spazi, la sua privacy, viaggiare, conoscere il mondo, dopo che ha dovuto rinunciare a tutto per sostenere madre, fratelli e sorella, dopo la morte del padre, che ha dovuto praticamente sostituire; Akhila ha sempre mandato giù bocconi amari e sopportato ferite per paura di contravvenire a principi e regole della tradizione, diventando timida e chiusa in un guscio protettivo, per ripararsi dal dolore e dalla sofferenza; Akhila però ha deciso di dire basta e di iniziare a pensare alla sua vita, così decide di partire per questo viaggio in treno, verso il mare, dove troverà le risposte che sta cercando.

Sheela è una ragazza quindicenne in viaggio con il padre (in altro scompartimento), agli albori della vita adulta, un animo sensibile e ribelle, aveva già seguito il suo istinto, invece di fare quello che ci si aspettava da lei.

Margaret è una insegnante di chimica infelicemente sposata con un uomo estremamente egoista ed insensibile, di cui una volta era sinceramente innamorata, ma del quale ora prova rancore e disprezzo che miete vendetta.

Prabha Devi è una donna che ha imparato a vincere la paura, dopo aver annientato sé stessa nel grigiore e nella passività, ha imparato che il desiderio innesca il desiderio, che il soddisfacimento richiede soddisfacimento.

Marikolanthu è una donna di trentun anni, ragazza madre stuprata a diciannove anni, ha negato l’esistenza del figlio per molti anni perché le ricordava in maniera insopportabile la violenza subita, per poi ricongiungersi ad esso dopo che l’odio si è dissolto ed è nato il sentimento della pietà.

Sei vite, sei storie accomunate dal filo conduttore della rinuncia, della sopraffazione e poi della rinascita.

Cuccette per signora parla anche di sapori, riti e tradizioni orientali, permettendoci di allargare un po’ i nostri orizzonti. Conoscete il Kolam? Sono disegni rituali, prevalentemente geometrici comunque astratti, costituiti da lunghe linee di polvere di riso, stese a mano sul terreno preparato in precedenza con un miscuglio di letame bovino (in campagna) e di acqua che, secondo la tradizione, purifica il luogo. Ogni madre indiana, più precisamente tamil, insegna alla propria figlia questa tecnica rituale che viene apprezzata anche come esercizio di disciplina mentale e abilità di concentrazione. Nelle ultime pagine del libro c’è anche una interessante raccolta di ricette indiane.

Il romanzo è scritto molto bene, lettura scorrevole e storie realistiche.

Cinzia Malaguti

 

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