Letteratura – A. Camilleri: Il birraio di Preston

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Una sorpresa Il birraio di Preston di Andrea Camilleri: ironico e divertente. Il birraio di Preston è citato giustamente tra i “10 migliori romanzi per tirarsi su” nel libro antologia Curarsi con i libri, rimedi letterari per ogni malanno, di Ella Berthoud e Susan Elderkin.

Camilleri reinterpreta un fatto storico avvenuto alla fine dell’Ottocento in Sicilia, a Caltanissetta, riguardante la decisione del prefetto Fortuzzi di origine fiorentina di rappresentare, per l’inaugurazione del locale teatro, l’opera lirica Il birraio di Preston di Luigi Ricci, la goccia che fece traboccare il vaso del malcontento verso il malgoverno centrale.

Camilleri ambienta il fatto nella sua Licata, già location dei romanzi di Montalbano, il prefetto viene rinominato Bortuzzi e il teatro viene incendiato dai mazziniani desiderosi di far uscire dall’ambito locale il malcontento popolare. L’opera lirica in questione fu inaugurata a Firenze, il padre dell’autore era fiorentino e fu scelta da un prefetto fiorentino, insomma … una colonizzazione culturale, da cui ribellarsi.

Due fatti principali sono ampiamente ricostruiti e romanzati dal Camilleri: l’origine dell’incendio del teatro che, secondo la ricostruzione ufficiale, fu dovuta ad un mozzicone inavvertitamente rimasto acceso e non all’opera di ribelli mazziniani e l’uccisione del poliziotto Puglisi che non nel tentativo di arrestare il facinoroso agitatore ed incendiario perì, ma a seguito di una concitata discussione tra compari del malaffare di cui egli stesso faceva parte. Rimane comunque ignoto come mai il prefetto si fosse così intestardito nel voler imporre quell’opera, forse lo fece perché era diventata una questione personale, del far valere il peso della sua autorità.

Il romanzo è originale per due motivi: la scrittura in parlata siciliana (tranquilli, è comprensibile e divertente!) ed i capitoli che sono parti compiute, slegati gli uni dagli altri, anche se con un unico filo conduttore, pertanto leggibili anche in maniera non sequenziale, senza perdere il filo del discorso.

Gli insegnanti di lettere delle quinte classi ginnasiali di una scuola di Ispica, in provincia di Ragusa, hanno deciso a stragrande maggioranza di adottare la lettura de Il birraio di Preston di Camilleri, al posto dei Promessi Sposi, contrariamente a quanto previsto dai programmi ministeriali, perché meglio avvicina gli studenti all’amore per la letteratura ed hanno ragione.

Cinzia Malaguti

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