Cinema: Gravity

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Gravity è uno space movie, è cioè ambientato nello spazio, ma è pieno di suspence e di carica emotiva.  Un’onda di detriti di un satellite russo esploso nello spazio mette fuori uso una stazione spaziale mentre due ingegneri sono all’esterno per una missione tecnica.

I due ingegneri sono Matt, interpretato da George Clooney, e Ryan, interpretata da Sandra Bullock sono gli unici sopravvissuti; i due eroi cercheranno la salvezza nello spazio, tra una stazione orbitante e l’altra, tra un incidente e l’altro e tra varie onde di distruttivi detriti.

Il film, la regia del messicano Alfonso Cuaron, la scenografia di Andy Nocholson, la fotografia di Emmanuel Lubezky, gli effetti speciali e l’interpretazione di Sandra Bullock sono ai massimi livelli, da Oscar.  Sandra Bullock è veramente grande in questo film.

La casa di produzione Warner Bros. aveva inizialmente mostrato il progetto ad Angelina Jolie, ma l’attrice rifiutò il ruolo, altre attrice declinarono il progetto. Ottima l’idea di fare di una donna la protagonista di questa avventura nello spazio, finora ruoli di questa portata sono sempre stati affidati a protagonisti maschili; questa scelta al femminile rende più avvincente e ricco di pathos il film.

Le scene che si svolgono nello spazio e all’interno delle varie stazioni spaziali sono state effettuate nei Pinewood Studios e nei Shepperton Studios, entrambi nel Regno Unito, mentre la scena finale sulla terraferma è stata effettuata nel Lago Powell, in Arizona.

Le riprese del film sono state realizzate con una macchina da presa digitale Arri Alexa per essere poi convertite in 3D nella fase di post-produzione.

Gli effetti speciali, notevoli e ben riusciti, sono stati realizzati dalla società Framestore, già realizzatrice di quelli di Superman Returns, Il cavaliere oscuro e La bussola d’oro, tutti vincitori di Oscar per i migliori effetti speciali, insomma diciamo che questo film punta in alto.

Il film è stato accusato, da alcuni astrofisici, di molte inesattezze ed errori: da Giovanni Bignami, Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica italiano, e pure dall’astrofisico Amedeo Balbi, ma per lo più sono errori riconoscibili dagli esperti, anche se qualche errore di prospettiva salta all’occhio anche a chi astrofisico non è.

Il film rimane comunque un ottimo space movie.

Cinzia Malaguti

 

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