Scoperta villa rustica di età romana a San’Agata B.se

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villa romana reperti mostra Sant'Agata BologneseScoperta una villa rustica di età romana, risalente al I e II secolo d.C., a Sant’Agata Bolognesecon al centro un pozzo ricco di sorprese, ovvero di oggetti ottimamente conservati. I reperti ritrovati sono in mostra fino alla fine di novembre ed io ho assistito ad un’interessante visita guidata che vi voglio raccontare.

La scoperta è di grande valore storico ed archeologico perché sono stati rinvenuti 10 reperti unici ed un centinaio di reperti importanti, conservati in ottime condizioni all’interno di un pozzo, portato alla luce durante gli scavi.

Le prime rilevazioni risalgono alla primavera del 2013, a cui sono seguite indagini archeologiche che hanno visto una stretta collaborazione tra il Museo Archeologico ambientale, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, il Comune di Sant’Agata Bolognese e la Partecipanza Agraria di Sant’Agata Bolognese, nonché l’Istituto Statale d’Istruzione Superiore ISIS “Archimede” di San Giovanni in Persiceto (Bo).

Il sito è stato indagato estensivamente su un’area di circa 2100 mq ed ha restituito un’ingente porzione di un grande complesso edilizio ascrivibile ad una villa rustica di età romana a vocazione produttiva (prima e piena età imperiale), perfettamente inserito all’interno della centuriazione romana ed immediatamente prossimo ad un importante corso d’acqua, con materiali che ne documentano le molteplici attività svolte quotidianamente nell’antichità.

Dai reperti e relativa ricostruzione e dal contesto geografico si rileva che il complesso dovesse servire per la produzione del vino, una sorta di cantina sociale antica, ma non si esclude che potesse essere un vero e proprio villaggio, lo si capirà meglio con il prosieguo degli scavi archeologici nelle zone adiacenti.

Il complesso indagato può essere cronologicamente inquadrato, attraverso l’analisi preliminare del materiale archeologico recuperato, tra la seconda metà del I sec. a. C. ed il pieno III sec. d. C..

Sono stati trovati reperti indicanti la presenza di un doliarium, vano con grandi recipienti di terracotta utilizzati in antico per la fermentazione del mosto o per la conservazione di derrate alimentari, ma soprattutto è stato portato alla luce un pozzo, circa al centro del complesso.

villa romana pozzo mostra sant'agata bologneseIl pozzo è stato indagato fino a quasi 10 metri di profondità ed ha portato alla luce oggetti, utilizzati presumibilmente per il recupero dell’acqua, in ottime condizioni: brocche di vari formati in ceramica e terracotta, ma anche in rame e bronzo. A partire dalla profondità di circa -5-20 m ed omogeneamente fino al fondo del pozzo sono stati recuperati 104 reperti notevoli, tra cui numerose brocche integre in ceramica comune depurata (alcune con decorazioni, sovradipinture e segni graffiti), rari recipienti in bronzo e rame con evidenti segni di restauro antico, un coltello in ferro, un pettine in legno, alcuni fondi di secchi in legno, resti di cordame vegetale, due ganci ad ancora a tre denti di metallo con catena o anelle di fissaggio (usati in antico per il recupero dei recipienti perduti in fondo al pozzo), una zappetta in metallo con resti del manico in legno, un grande cucchiaio in legno, altri piccoli oggetti di metallo, legno e pietra e numerosi frammenti di recipienti in ceramica comune, in terra sigillata, in ceramica a pareti sottili ed in vetro. All’interno delle brocche in ceramica era spesso presente un residuo organico giallastro, composto in prevalenza da grassi e cellulosa.

I reperti raccontano l’abituale e ripetuta operazione di prelievo di acqua dal pozzo, che si intreccia con la quotidiana frequentazione della corte interna alla villa; gli oggetti ritrovati nel pozzo sono stati persi in esso durante le operazioni di recupero dell’acqua, ma per noi è divenuto fonte di ricostruzione del passato.

villa romana reperti Sant'Agata BologneseL’analisi dei materiali rinvenuti mostra un utilizzo del pozzo che inizia tra la fine del I sec. a.C. e l’inizio del I sec. d.C. e che finisce probabilmente oltre le fasi di vita della villa, si pensa sia stato utilizzato almeno fino a circa l’anno 500, ma non se ne esclude l’utilizzo anche fino al Medioevo, con possibili episodi di occultamento intenzionale di oggetti in momenti di instabilità politica.

I principali reperti ritrovati sono in mostra a Sant’Agata Bolognese fino a domenica 23 novembre 2014 presso la Sala “Nilla Pizzi” (di fronte alla sede comunale), Via 2 Agosto 1980, nr. 41; orari di apertura: giovedì, sabato e domenica, dalle 10 alle 12.

Cinzia Malaguti

 

 

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