Rapporto sul Benessere: La fiducia degli italiani nel prossimo

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BES benessere equo sostenibile

 

 

 

Chi si sente partecipe delle dinamiche che lo circondano e non le osserva come se appartenessero ad un altro mondo è destinato ad una vita migliore e più lunga; la curiosità e l’interesse per la vita ci permettono di rimanere più a lungo nel suo flusso.

L’interesse per la vita riguarda anche l’interesse e la curiosità per gli altri, conosciuti e sconosciuti, che condividono con noi l’essere nella vita, cioè riguarda anche la fiducia che riponiamo nel prossimo.

Il Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile dell’Istat e del Cnel analizza le 12 dimensioni del benessere, una delle quali riguarda le Relazioni Sociali e, in particolare, il livello di fiducia che gli italiani hanno negli altri, cioè nei propri concittadini.

Grafico Fiducia generalizzata 2012 -  Rapporto Benessere Equo e Sostenibile Indicatore: Relazioni sociali

Grafico Fiducia generalizzata 2012 –
Rapporto Benessere Equo e Sostenibile
Indicatore: Relazioni sociali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il dato è sconfortante: la fiducia degli italiani nel prossimo non solo è bassa, è anche in calo; infatti, solo il 20% degli italiani intervistati dichiarava di avere fiducia nel prossimo, mentre il campione dell’anno precedente (2011) era al 21,7. Questo dato assume un valore ancora più significativo se si raffronta con il 60% della Danimarca e Finlandia e con il 31% in Germania e Regno Unito. I più diffidenti (vedi grafico) sono i meridionali, soprattutto i Siciliani, seguiti dagli abitanti della Basilicata e del Molise, mentre i più fiduciosi sono gli abitanti del Nord, soprattutto quelli di Bolzano e Trento, seguiti da quelli della Valle d’Aosta e dai Liguri.

Come dice il Prof. Marco Trabucchi, <<Purtroppo questi dati indicano un impoverimento drammatico delle dinamiche tra le persone e quindi della possibilità che gli individui si aiutino tra di loro per andare avanti nella vita. Prevalgono la chiusura, gli egoismi, la sordità, con conseguenze negative sul singolo e sulla collettività>>.

Ricordatevi che l’interesse per l’altro è curiosità per il mondo, la quale stimola i neuroni del cervello e le sue capacità cognitive, mantenendole efficienti più a lungo.

Le 12 dimensioni del benessere, individuate da Istat-Cnel. sono: relazioni sociali, di cui ho appena parlato, salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione tempi di vita, benessere economico, politica ed istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi. Gli indicatori sono filtrabili sul sito BES e si possono elaborare interessanti query, anche nello specifico regionale.

Cinzia Malaguti

Bibliografia:

M. Trabucchi, I segreti di una vita sana e lunga, Bologna, Il Mulino, 2014

U. Veronesi, Longevità, Torino, Bollati Boringhieri, 2012

E. Borgna, Le emozioni ferite, Milano, Feltrinelli, 2009

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