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Ho avuto l’occasione di visitare il Palazzo Magnani a Bologna, in Via Zamboni, un palazzo del Cinquecento bolognese, oggi sede della direzione di Unicredit. La visita è stata possibile grazie all’Associazione Succede Solo a Bologna il cui sito v’invito a visitare per prenotare uno dei tour “speciali” da loro organizzati.
Il Palazzo Magnani fu costruito tra il 1577 e il 1592 su volere di un personaggio della nobiltà bolognese, Lorenzo Magnani, che nel 1590 fu nominato senatore, una delle massime cariche di quel tempo.
Lorenzo Magnani aveva soldi, fama e potere, ma non fu un uomo felice, fu vedovo tre volte ed ebbe due figli morti in tenera età; il Palazzo che fece costruire, tuttavia, celebra il suo prestigio sociale.
La costruzione fu affidata a Domenico Tibaldi che ne fece un palazzo sontuoso, ma essenziale, sobrio, elegante e nobile come il suo committente.
E’ il salone il gioiello di Palazzo Magnani con uno splendido fregio pittorico dei Carracci, Ludovico (cugino), Annibale ed Agostino (fratelli). Il fregio pittorico, tipo di decorazione tipicamente bolognese, è la pittura della parte alta del muro perimetrale e qui i fratelli Carracci hanno voluto rappresentare episodi della fondazione di Roma; la scelta di determinate scene, come la battaglia di Romolo o il ratto delle Sabine, non è casuale, essa fa riferimento alla realtà dell’epoca, come la lotta al banditismo o quella contro lo strapotere papale. La scelta di scene della Fondazione di Roma sembra avesse anche un altro significato per i Carracci: essi volevano rifondare la pittura per renderla meno stilizzata e più naturale, rifacendosi alla pittura dell’antichità così protesa a rappresentare il vero nei più piccoli particolari; il loro stile pittorico si è poi evoluto in quello di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, ad esempio.
Interessanti anche le statue al piano terra e nel cortile interno, tra le quali un gigantesco Ercole, forse ad immagine e somiglianza dello stesso Lorenzo Magnani, forse.
Per le visite: Associazione Succede solo a Bologna.
Cinzia Malaguti