Letteratura – Guenassia: La vita sognata di Ernesto G

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la vita sognata di ernesto g

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo Il Club degli incorreggibili ottimisti, Jean-Michel Guenassia ci propone La vita sognata di Ernesto G., dove ancora si parla di vita e di speranza, di esuli e di Paesi dell’Est nel secolo scorso, nel Novecento.

La vita sognata di Ernesto G. è una severa condanna al comunismo sperimentato nella Cecoslovacchia del controllo sovietico e della feroce repressione, espressa anche attraverso la disillusione di un mito storico, Che Guevara (Ernesto G), che entra, in maniera un po’ forzata, nell’intreccio del romanzo.

La vita sognata di Ernesto G è un romanzo che, in realtà, ne contiene due, ma con lo stesso protagonista, il medico Joseph Kaplan, ebreo di Praga; due romanzi che si ricongiungono nella parte finale, collegandosi, per di più, nell’intreccio della vicenda che riguarda Pavel, al precedente romanzo di Guenassia, Il club degli incorreggibili ottimisti.

Il primo romanzo “Christine” ci offre una “cartolina” di Algeri, dagli anni Trenta alla fine della Seconda Guerra Mondiale, passando prima per Parigi, dove Joseph era andato a laurearsi e da dove partì per andare a praticare nel prestigioso Istituto Pasteur ad Algeri. Lì rimase sette anni e lì s’innamorò di Christine, prima di tornare a Praga, dopo la fine della guerra, con una tappa intermedia a Chamonix.

Il secondo romanzo “Helena” è ambientato interamente a Praga, dove Jospeh Kaplan deve curare un malato speciale: Ramon, ovvero Ernesto G, ovvero Che Guevara. Ramon è in incognito, ma la comune passione per il tango argentino, tradirà la copertura di Ramon, ma in un clima ormai familiare.

 

che guevara

 

 

 

 

 

Guenassia ha romanzato il buco biografico nella vita di Che Guevara, prima della sua morte in Bolivia; considerando che molte fonti ne rilevarono la presenza a Praga, lo scrittore lo ha immaginato all’interno del suo romanzo, alle prese con il medico Joseph Kaplan e le sue cure; nella finzione romanzesca il Che sarebbe stato curato dalla malaria, presa in Congo dove egli effettivamente aveva combattuto. Le cure di Joseph, assistito dalla figlia Helena, l’avrebbero ristabilito e rimesso in perfetta forma.

In La vita sognata di Ernesto G ci sono, comunque, delle parti di grande rilievo letterario/filosofico e storico, come i riferimenti al filosofo Albert Camus, in “Christine” e alla vita nella Cecoslovacchia del dopoguerra in “Helena”, ma anche nell’ultima parte di “Christine”.

Per quanto riguarda il riferimento a Camus, qui si parla della perpetua lotta contro il male, malattia o comportamenti dell’uomo che siano, mentre per quanto riguarda la Praga del dopoguerra, qui si parla delle purghe staliniane.

Interessante è il racconto della feroce repressione nella Praga degli anni Cinquanta, quando il sospetto fra le persone divenne principio di sopravvivenza; ciascuno cominciò a controllare le proprie parole perché un commento spontaneo, un dubbio naturale, un’osservazione pessimistica, una battuta infelice, potevano diventare oggetto dell’accusa di cospirare contro la costruzione del socialismo e portare alla prigione; soprattutto non bisognava mai impietosirsi per coloro che erano stati arrestati, anche se erano parenti o amici, era meglio respingerli come cani rognosi, per non rischiare di essere accusati di complicità e finire in prigione o torturati; il terrore della polizia politica era ingrediente della vita quotidiana e di socialismo non v’era più traccia <<In questo Paese, i comunisti sono stati impiccati o buttati in prigione. Non ci crede più nessuno. Si finge per essere lasciati in pace>>, dice Helena a Ramon, ovvero Ernesto G.

Interessante è pure il giudizio del regime comunista, espresso attraverso le parole messe in bocca a Ernesto, ovvero Che Guevara, quando afferma che non ci sono persone meno comuniste dei sovietici, piuttosto essi odiano i comunisti; ai dirigenti sovietici interessa solo il potere, mentre la miseria, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, la lotta di classe, sono argomenti che servono loro da specchietti per le allodole, utili a giustificare le loro azioni e a manipolare i poveri idioti che ci credono ancora. Per colpa dei dirigenti sovietici il comunismo non ha futuro. Tuttavia, Guenassia non dimentica di sottolineare i vizi del comunismo, quando fa affermare ad Ernesto che la libertà d’espressione è meno importante del lavoro e dell’istruzione. Il comunismo, così come applicato in Cecoslovacchia e negli altri paesi dell’impero sovietico, viene definito una variante del capitalismo e portatore d’infelicità, con la presenza della polizia politica, dove non era possibile esprimersi senza doversi censurare di continuo, dove si moriva di paura, ma si doveva giurare di essere felici. La finale disillusione del mito storico Che Guevara, prima di morire in Bolivia, darà il colpo di grazia, almeno letterario, al comunismo.

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Alcune interessanti citazioni:

<<Devi parlare con la tua infelicità, farle domande, trovare una soluzione perché smetta d’importunarti. Parlale. Se è troppo dura non esitare a patteggiare. Se teme che tu l’abbandoni, negozierà con te>>.

<<Il vantaggio con le persone che ti amano è che ti capiscono meglio di te stesso. E, se proprio non ti capiscono, resta il fatto che ti amano>>

<<Abbiamo tutti un tallone d’Achille. Anche i più forti o quelli che non l’hanno ancora trovato>>

Alcuni pratici insegnamenti:

come fare un ottimo barbecue: mettere il braciere al riparo dal vento, aspettare che si sia formata un po’ di cenere sulle braci prima di mettere la carne sulla griglia, togliere il grasso dalla carne per evitare che coli e faccia fiamma, non salare la carne (farlo dopo la cottura) altrimenti si secca, girare la carne una sola volta a metà cottura per farla rimanere più tenera.

Nello stile di Guenassia, La vita sognata di Ernesto G è una piacevole lettura, con diversi riferimenti storici e descrittivi sull’Algeria di inizio Novecento e sulla Cecoslovacchia dagli anni Cinquanta alla caduta del muro di Berlino che pose definitivamente fine al regime comunista.

Cinzia Malaguti

 

J.M. Guenassia, La vita sognata di Ernesto G., Milano, Salani, 2013

 

 

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