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Davvero un dono meraviglioso questo libro di Albert Espinosa che, con parole semplici, ci racconta cosa la sua dura esperienza gli ha insegnato. Ne escono perle di saggezza su come affrontare la vita con le sue sfide e la morte.
Braccialetti rossi diventa allora una lista di scoperte e di pratici consigli che hanno aiutato lui a sopravvivere ad un tumore e ad essere felice, nonostante viva con una gamba ed un polmone in meno, anzi direi che oggi lui possa dirsi felice grazie a ciò che quel tumore gli ha insegnato su come affrontare la vita e le sue sfide, ma anche la morte.
I suoi 23 consigli di vita sono espressi con molta semplicità e sincerità, si percepisce che gli vengono da dentro, dalla sua esperienza, del cui insegnamento vuol far dono ai lettori.
I suoi consigli e le sue riflessioni sono, a volte, in bilico tra la razionalità e la magia, ma sempre tali da trasmettere energia e vitalità ed è questo ciò che conta.
I suoi consigli toccano temi sensibili della vita e della morte, elaborano la paura della perdita e quella del dolore, la sofferenza e la rabbia, con il risultato di trasmettere al lettore energia vitale.
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La riflessione finale sulla morte, che Albert ha dovuto guardare in faccia più volte, è divina; <<La morte non è qualcosa di terribile. La morte è sempre dignitosa, ti dà un finale>>, <<Non devi perdere di vista il fatto che la morte in sé non esiste. Quando qualcuno muore, si trasfonde nella gente che ha conosciuto. I suoi ricordi perdurano, la sua vita si divide tra chi gli era vicino, come se si moltiplicasse in tante persone>>.
Originale è la sua riflessione sulle persone speciali che ognuno di noi incontra nella propria vita, casualmente, anche per brevissimo tempo ed anche una sola volta, ma che lasciano il segno dentro di noi, che ci rendono persone migliori e ci fanno scoprire le nostre lacune. Queste persone si collocano tra l’amicizia e l’amore e Albert Espinosa le chiama “gialli”. Tu quanti “gialli” hai già avuto nella tua vita?
Cinzia Malaguti