Come fare esperienze di Mindfulness

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respirare

Dopo avervi raccontato cos’è la mindfulness, è venuto il momento di fare esperienze di mindfulness.

Thich Nhat Hanh scrive che “la consapevolezza del respiro è l’essenza della mindfulness” e c’è una precisa ragione che valida tale affermazione: focalizzare l’attenzione sul proprio respiro, serve ad ancorare la consapevolezza del presente.

Le pratiche fondamentali e formali della mindfulness sono infatti la respirazione consapevole e la camminata consapevole, forme di meditazione laica chenon servono per svuotare la mente, ma – al contrario – servono a renderla più recettiva.

Respirazione consapevole. La respirazione consapevole serve a modulare l’irrequietezza della mente; non si tratta di reprimere i pensieri o giudicarli o cercare di giustificarli, si tratta di lasciarli scorrere, senza ancorarsi ad essi, osservandoli, per poi riportare l’attenzione sul respiro tutte le volte che ci si rende conto di essersi allontanati dalla consapevolezza percettiva e sensoriale dei cicli della respirazione.  Gherardo Amadei scrive “Cerca di non pensare al respiro, ma proprio di percepirlo“. Questa pratica permette di desensibilizzare i pensieri, nuvole in scorrimento, prodotti di simulazioni mentali ed automatismi.

Camminata consapevole. La camminata consapevole consiste nel focalizzare l’attenzione sui propri passi, sul contatto dei piedi con il terreno; gli insegnamenti invitano a percepire il succedersi delle posizioni di ciascun piede che si solleva, che avanza e che prende di nuovo contatto con la terra e mentre avviene questo contatto, l’altro piede può allora sollevarsi a sua volta, avanzare e cercare il suo nuovo contatto con il suolo. La camminata consapevole sposta il focus dell’attenzione sul movimento del corpo, servendo sempre ad esercitare la consapevolezza del presente.

scrivere

Oltre alla respirazione e alla camminata consapevoli, possiamo fare esperienza di mindfulness in ogni gesto della quotidianità. Ogni accadimento, azione e interazione è un’opportunità per respirare dentro l’esperienza che si presenta: ascoltando i suoni, entrando in sintonia con il proprio respiro, percependo il calore della tazzina e l’aroma del caffè, il sapore di quello che si mangia, ascoltando i rumori intorno a sé, ascoltando il proprio corpo e se si trovano delle tensioni, provare a portare il respiro attraverso di esse e a lasciarle ammorbidire.

Altri esercizi di consapevolezza consistono nel trascrivere su un quaderno i propri pensieri e le proprie emozioni, osservandoli, senza giudicarli; questo è un ottimo esercizio per imparare a lasciare fluire le cose, a vederle chiaramente senza interferire.

Esperienze di consapevolezza del presente vengono fatte anche attraverso l’esercizio delle qualità del cuore: l’amorevole gentilezza, la compassione, la capacità di compartecipare alla gioia di un’altra persona e l’equanimità.

Il Centro Italiano Studi Mindfulness ha messo a disposizione una bella e utile App (a pagamento) per esercitarsi nella consapevolezza del presente, la Mindfulness App.

Per ora mi fermo qui, ma vi do appuntamento alla prossima puntata di mindfulness.

Cinzia Malaguti

Bibliografia:

G. Amadei, Mindfulness. Essere consapevoli, Bologna, Il Mulino, 2013

Hanh T. N., Il miracolo della presenza mentale. Un manuale di meditazione, Astrolabio Ubaldini, 1992

Kabat-Zinn J., Vivere momento per momento, TEA, 2010

 

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