Cinema: Tutta colpa di Freud

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Leggero e troppo convenzionale questo filmetto di Paolo Genovese, dal titolo Tutta colpa di Freud. E’ il film dei buoni sentimenti, delle responsabilità anche a costo di rinunce e dell’importanza di seguire il proprio cuore.

Tre giovani donne hanno in comune almeno un fatto, il padre analista, che consultano abitualmente per avere consigli sulle loro storie d’amore. Tre donne molto diverse l’una dall’altra: una liceale che s’innamora di un uomo di cinquant’anni sposato, una libraia che s’innamora di un ladro di libri sordomuto e una lesbica che decide di diventare eterosessuale. Storie variegate che s’intrecciano con quella del padre stesso, Francesco (interpretato da Marco Giallini), che s’innamora platonicamente e senza prima saperlo della moglie del fidanzato fedifrago della figlia; insomma, ce n’è per tutti i gusti.

Tutta colpa di Freud, comunque, riesce a toccare corde sensibili dell’animo umano e, come tale, ne consiglio la visione, quale intrattenimento puro e semplice. Tra gli interpreti ci sono anche Alessandro Gassman nella parte del cinquantenne fedifrago e Claudia Gerini, nella parte di sua moglie, ma una nota di merito va ad Anna Foglietta, nella parte di Sara, la figlia lesbica, per l’ottima interpretazione.

Alcune scene del film sono state girate sul Ponte della Pistolesa, un ponte stradale che collega Veglio e Mosso, due comuni della provincia di Biella, sede dagli anni novanta del primo centro di bungee jumping permanente costituito in Italia. Nel film c’è una scena di bungee jumping.

Cinzia Malaguti

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