Architetture bizzarre: L’Atomium di Bruxelles

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Prima di “parlarvi” dell‘Esposizione Universale del 1958 a Bruxelles, che fu la prima dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, e del suo simbolo: l’Atomium, voglio creare un po’ d’atmosfera, quella che oggi chiameremmo pathos, raccontandovi qualcosa del romanzo di Jonathan Coe, Expo 58, ambientato, come fa presumere il titolo, proprio durante l’Esposizione Universale del 1958 a Bruxelles.

Expo 58 di Jonathan Coe, è un intrigo internazionale che coinvolge un giovane impiegato del governo inglese. Thomas, questo il suo nome, viene inviato a Bruxelles per sovrintendere la costruzione e la presentazione del pub Britannia, luogo di richiamo e di ritrovo dell’Expo; sembrerebbe un lavoro tranquillo, sei mesi di svago, ma verrà coinvolto in una spy story dall’esito imprevedibile.  Ben strutturato e intrecciato, il romanzo è un giallo alla Hitchcock, con un abile dosaggio d’ingenuità del protagonista, che si trova coinvolto in una storia di spionaggio che coinvolge la rivalità tra Stati Uniti e Unione Sovietica,  e d’intraprendenza di giovani donne più o meno coinvolte. Mi fermo qui per non togliervi il gusto della lettura e … la sorpresa. L’Atomium viene spesso citato nel romanzo e molte sono le informazioni storiche riportate nel racconto che vi consiglio di leggere per, diciamo così, unire l’utile della conoscenza al dilettevole dell’intrattenimento offerto dalla spy story.

L’Atomium, una struttura d’acciaio alta 102 metri, è l’eredità che quella esposizione ha lasciato alla capitale belga; l’Atomium, un gigantesco reticolo di 9 sfere interconnesse, ciascuna delle quali emblematica di quella minuscola unità che è l’atomo, doveva essere provvisorio, ma è rimasto ed oggi è forse il simbolo più conosciuto di Bruxelles.

Dopo essere stato trascurato per molti anni, nell’Ottobre del 2004 l’Atomium fu chiuso al pubblico per la prima volta in quarantasei anni, per consentire la realizzazione del programma di restauri. Il compito principale fu rimpiazzare le lamiere di alluminio delle sfere oramai sbiadite con rivestimenti in acciaio inossidabile. L’Atomium riaprì il 18 febbraio 2006 con nuove attrazioni, inclusi spazi d’esposizione, un ristorante interamente restaurato ed un dormitorio futuristico per scolaresche in visita.

Come in tutte le Esposizioni universali, gli elementi architettonici dei padiglioni delle varie nazioni erano rappresentativi di caratteristiche proprie del paese o dell’immagine che se ne voleva dare; all’Expo 1958 il padiglione Italia cercò di ricreare l’atmosfera di un villaggio di montagna. Al termine dell’Expo 1958 alcuni  edifici furono smantellati, mentre altri furono smontati e rimontati in altre parti del Belgio o dell’Europa. Il ristorante Praha del padiglione cecoslovacco, ad esempio, fu smontato e rimontato nel Letna Park a Praga, dove fu usato prima come ristorante e poi come sede d’uffici; altri edifici dell’expo furono trasformati in scuole, altri in abitazioni temporanee e poi permanenti. Poche strutture rimasero sul sito dell’Ex-Esposizione, a Heysel. A Dover, Kent, Inghilterra, venne costruito un nuovo pub Britannia modellato sul famoso pub della Fiera mondiale di Bruxelles.

Il prossimo anno, 2015, l’Esposizione Universale si terrà a Milano, EXPO 2015.

Cinzia Malaguti

Bibliografia: J. Coe, Expo 58, Feltrinelli, Milano, 2013

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