La neuroplasticità

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neurone

Fino a non molti anni fa si credeva che le cellule nervose fossero a … numero chiuso, cioè perse quelle in dotazione l’essere umano avrebbe virato verso un inesorabile declino cerebrale. Ebbene, i più recenti studi di neurobiologia, in primis quelli di Daniel J. Siegel, dimostrano il contrario, ma a certe condizioni. Vediamo di capirci qualcosa!

Se per neuroplasticità intendiamo la capacità del cervello di modificare la propria struttura con l’esperienza, essa è attiva durante tutto l’arco della vita.

La neuroplasticità comprende una serie di processi diversi:

  • la sinaptogenesi, ossia la creazione o il rafforzamento delle sinapsi, che sono quegli spazi dove avviene il collegamento tra un neurone ed un altro, ossia lo scambio di energia ed informazioni;
  • la mielinogenesi, ossa l’isolamento maggiore degli assoni, i prolungamenti dei neuroni nelle sinapsi, che aumenta l’efficienza e la velocità dei circuiti neuronali, grazie al rafforzamento della guaina mielinica;
  • la neurogenesi, ossia la differenziazione, che ha luogo nel corso di tutta la vita, di cellule staminali neuronali in neuroni maturi che andranno a formare la rete di interconnessioni del cervello, in un processo che può richiedere fra i due e i tre mesi; finora gli studi hanno individuato la neurogenesi nella regione dell’ippocampo;
  • l’epigenetica, ossia la modificazione dell’espressione genica a causa dell’esperienza; è bene sottolineare che a essere modificati non sono i geni, bensì le molecole che regolano l’espressione dei geni.

 

La neuroplasticità si può stimolare con una “dieta quotidiana” di attività mentali che favoriscono uno sviluppo sano della mente, del cervello e delle relazioni, nella loro interconnessione.

Gli scienziati Daniel J. Siegel e David Rock hanno creato una sorta di “menu per una mente sana”, coerente anche con le mie conoscenze ed esperienze, che qui brevemente voglio riassumere per un uso pratico anche da parte dei miei lettori.

Le sette attività mentali consigliate comprendono:

  • un adeguato periodo di sonno: un buon sonno per un numero sufficiente di ore;
  • attività fisica;
  • relazioni: momenti da trascorrere con gli altri;
  • momenti di pausa in cui ci si rilassa e si “stacca” dal lavoro, momenti in cui si esce dal solito tran tran e si cercano nuovi stimoli;
  • momenti di gioco, di umorismo, perché ridere promuovo uno sviluppo sano del cervello;
  • momenti di concentrazione: occuparsi con interesse di un compito alla volta, evitando quindi di fare troppe cose insieme e di lasciarsi distrarre;
  • momenti da dedicare alla propria interiorità: quando si dirige la riflessione sulla propria interiorità, fatta di sensazioni, immagini, emozioni, pensieri, ma senza mai attaccarsi ad ognuno di essi, facendolo da semplice e neutrale osservatore.

Il tutto deve essere corroborato da un’alimentazione sana perché il “terreno” su cui si sviluppa la struttura del cervello ha bisogno di acqua e buon nutrimento, fra cui fonti sufficienti di Omega 3.

Cinzia Malaguti

L’immagine è tratta da Wikipedia

Leggi anche:

Neuroplasticità e “mindsight”

Bibliografia:

D.J. Siegel, Mappe per la mente, guida alla neurobiologia interpersonale, Milano, Cortina Editore, 2014

D.J. Siegel, Mindsight, Cortina Editore, 2011

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