La capacità olfattiva dei cani e la linfa di vita

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Ho un cane, più precisamente una cagnolina Maltese, che sempre mi meraviglia per la capacità olfattiva di riconoscere oggetti e persone annusandole, anche a distanza di molto tempo; esemplare è il caso di un signore che aveva una cagnetta verso la quale, in quanto femmina, la mia era estremamente gelosa, quando morì la cagnetta, anche dopo molto tempo, lei continuava a riconoscere quel signore annusandolo,  reagendo poi ad esso con la stessa intensità di prima.

Il cane possiede circa duecentoventi milioni di ricettori olfattivi, che sono le parti delle cellule nervose che si trovano all’interno del naso adibite alla percezione degli odori; un uomo di corporatura media possiede circa cinque milioni di questi ricettori. Capito? L’olfatto del cane è almeno quarantacinque volte più potente del nostro.

Il cervello del cane è strutturato in modo da percepire il mondo attraverso il naso, addirittura meglio di quanto siamo in grado di fare noi umani con la vista e gli altri sensi.

Gli odori sono per lui linfa di vita, segmenti della sua identità e fonte di realizzazione perché l’olfatto è il senso che stimola maggiormente la sua attività cerebrale. Per questa ragione, se volete che il vostro cane sia felice e sviluppi un carattere equilibrato, è importante che, sin da quando è cucciolo, gli permettiate di utilizzare liberamente e il più possibile l’olfatto. Cosa significa in termini pratici? Significa che quando lo portate a passeggio non lo dovete strattonare o decidere voi dove andare, concedetegli … l’ora d’aria, lasciate che sia lui a guidare la passeggiata, senza paura di perdere la vostra autorevolezza e il cane vi vorrà ancora più bene.

Per il cane annusare ogni cosa, anche la più raccapricciante, come escrementi o simili, è uno dei modi migliori per soddisfare bisogni di autorealizzazione, poiché questa attività è essenziale per conoscere e tenersi aggiornato su ciò che lo circonda ed è, quindi, vostro dovere lasciargli la possibilità di farlo. Pensate a come vi sentireste se qualcuno vi tirasse per il braccio ogni volta che vi fermate a guardare una vetrina durante una passeggiata, probabilmente non sareste felici di frequentare quella persona e non riterrete né piacevole né rilassante quella passeggiata. Per il vostro migliore amico è lo stesso.

Cinzia Malaguti

Bibliografia: S. Dalla Valle, Un cane per amico, TEA, Milano, 2012

 

 

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