Crisi Ucraina, lo spauracchio Crimea

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L’Ucraina è indipendente dal 24 agosto 1991, dopo essere stata una delle repubbliche dell’Unione Sovietica. Ha 45,59 milioni di abitanti, molti dei quali di madrelingua russa, ma concentrati in alcune regioni del sud-est del paese, tra le quali la Crimea, dove più del 75% della popolazione è di origine russa.

Nei giorni scorsi l’Ucraina è rimbalzata in prima pagina a causa dei disordini causati dalle proteste dei cittadini di Kiev e che hanno portato alla fuga in Russia del presidente Janukovic, alla nomina di un governo provvisorio ed all’indizione di nuove elezioni a maggio 2014. La Russia di Putin protesta e mette in stato d’allerta le sue truppe di stanza in Crimea. Ucraina di Kiev e Crimea di Putin, Putin ricatta Kiev con la Crimea e Kiev ricatta Putin con la Crimea, per riprendersi il controllo dell’intera regione. Putin contro Kiev, Kiev contro Putin. Chi la spunterà?

Voi potreste dire che v’interessa poco di quello che succede in Ucraina perché non vi tocca, invece no, ci tocca eccome: l’Ucraina, per evitare il default causato dal crollo delle sue riserve in valuta estera (nel 2013 a 18,8 miliardi di dollari, dai 36,9 miliardi del 2011), ha chiesto all’Unione Europea, Stati Uniti e Fondo Monetario internazionale un prestito di 35 miliardi di euro.

“Ogni volta che nel paese la temperatura politica sale”, commenta Ukrainska Pravda, “in Crimea emergono i soliti, vecchi sintomi: gli appelli all’intervento russo e gli inviti a dichiarare la secessione. E’ un canovaccio che si ripete uguale da vent’anni, anche se fuori della penisola le cose sono cambiate radicalmente. La società ucraina reagisce sempre più duramente a questa retorica e, se la situazione precipitasse, si opporrebbe perfino all’attuale autonomia. La Crimea sta diventando per il paese uno spauracchio che entrambe le fazioni cercano di sfruttare a proprio vantaggio”.

Allora, come andrà a finire? Nell’immediato, gli Stati Uniti e il Fondo concederanno una prima tranche del prestito per mettere il “guinzaglio” al paese in vista delle sue prossime elezioni, ma pure Putin sarà contento perché l’Ucraina ha un debito nei confronti della Russia per le forniture di metano, che potrà così diventare esigibile.  L’Unione Europea dovrebbe rimanere in attesa dello sviluppo degli eventi, complice il rinnovo elettorale.

Sarà interessante conoscere l’esito delle elezioni ucraine, considerando l’alta percentuale di filo-russi nel paese ed il clima di terrore che lo stesso Putin è capace d’instaurare nelle regioni ucraine a maggioranza russa.

Intanto, a Parigi si muovono le diplomazie di Stati Uniti e Russia con l’incontro tra il Segretario di Stato americano Kerry e il Ministro degli Esteri russo Lavrov.

Cinzia Malaguti

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