Arte: La pittura olandese e la mostra “La ragazza con l’orecchino di perla”

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Ho visitato la mostra La ragazza con l’orecchino di perla allestita a Bologna, Palazzo Fava, dal 8 febbraio 2104 al 25 maggio 2014, ammirando il famoso dipinto di Vermeer e apprezzando la pittura olandese del XVII secolo, di cui vi vorrei intrattenere un po’.

In Olanda, nel XVII secolo e per lunghi decenni, la diffusione dell’amore per la pittura e la sua pratica assumono un’ampiezza che supera tutte le altre attività culturali.

In questo periodo si verificano dei cambiamenti nell’arte pittorica olandese, sia nei paesaggi che nei ritratti. I dipinti dei paesaggi perdono quell’aura mitologica per diventare più realisti, vengono dipinte scene del quotidiano; esemplare è il dipinto di Jan Both del 1645 Il paesaggio italiano dove viene rappresentato un panorama collinare e fluviale con una via di transito e un cavaliere, di spalle, con a fianco il suo cavallo, è fermo a fare pipi. Anche i dipinti dei ritratti perdono quell’alone di regalità per diventare “tronie”, ritratti di gente comune e di cui il famoso dipinto di Vermeer ne è un valido e grandioso esempio.

La ragazza con l’orecchino di perla di Johannes Vermeer, 1665, è considerato “La gioconda olandese”; per comprendere la bellezza di questo dipinto occorre osservarlo con attenzione: lo sfondo nero, il colletto bianco e la perla, fanno un gioco di chiaro-scuro che mette in risalto la centralità del viso; il fazzoletto azzurro intorno alla fronte e quello giallo a turbante gli danno poi un fascino esotico; il tutto in una espressività dello sguardo che sembra dire all’osservatore:  <<cosa vuoi?>>.

Come dicevo, questo famoso dipinto di Vermeer è un tronie, genere di arte popolare in voga nella pittura olandese del Seicento; i tronie sono ritratti raffiguranti il volto di individui convenzionali o tipi più che di persone riconoscibili. La ragazza con l’orecchino di perla è l’esempio più noto di tronie: nessuno conosce l’identità dell’avvenente fanciulla che si volge a guardarci con grandi occhi grigio-azzurri.

Della mostra bolognese vorrei farvi notare, in modo particolare, altre due opere, un ritratto ed un paesaggio: Suonatrice di violino di Gerrit van Honthorst e Veduta di Harleem con campi di candeggio di Jacob van Ruisdael.

Gerrit-van-Honthorst suonatrice di violino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Suonatrice di violino di Gerrit van Honthorst è un ritratto di una giovane donna, con guance rosse ed un sorriso provocante, che ci guarda mentre suona un violino; indossa un abito colorato che le lascia una spalla nuda e in testa porta un vistoso cappello ornato di piume. Gerrit van Honthorst dipinse questa briosa musicista nel 1626, sei anni dopo il suo rientro dall’Italia, dove subì il fascino di Caravaggio, il cui crudo realismo e lo spettacolare chiaroscuro gli suscitarono grande sensazione.

van ruisdael

 

 

 

 

 

 

 

 

Veduta di Harleem con campi di candeggio di Jacob van Ruisdael raffigura in primo piano lunghe strisce di lino bianco stese ad asciugare e sullo sfondo la città di Harleem; questo dipinto è un tipico esempio dei nuovi valori legati alla pittura paesaggistica, dove in primo piano c’è la quotidianità, l’umile ed operosa quotidianità.

Non perdete questa occasione di ammirare grandi dipinti del Seicento olandese e, soprattutto, non perdete l’occasione di farvi catturare dalla bellezza de La ragazza con l’orecchino di perla, prima che torni al museo  Mauritshuis a L’Aia, Olanda.

Cinzia Malaguti

Risorse in rete:

per acquistare i biglietti della mostra a Bologna

per abbinare la visita alla mostra con la visita alla città di Bologna

 

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